Se a qualcuno è capitato di passare intorno alla cittadella sportiva dello stadio Carlo Zecchini, in particolare nel perimetro del Campo Zauli, quello spazio attrezzato negli anni Cinquanta, dove intere generazioni di grossetani hanno incontrato per la prima volta lo sport e i giochi di squadra, avrà certamente visto una scultura di discobolo che dal 1969 vigila su quelle frotte di ragazzi che si allenavano e si allenano ancora per i colori di Grosseto.
Da oltre cinquanta anni quel discobolo è testimone di tante manifestazioni sportive, dai campionati Europei Paralimpici, ai Campionati Europei di Atletica Leggera Under 20 dai Campionati Italiani Juniores e Promesse, fino all’annuale raduno della nazionale italiana di Atletica Leggera, invecchiando un po’, sì certo, ma sempre giovane nel messaggio che rappresenta. Ma un giorno un manipolo di teppistelli ha pensato bene di vandalizzarlo e di rompergli le dita della mano sinistra, di sfregiare quell’immagine forse un po’ agée, ma importante anche perché fu il dono disinteressato di un grossetano, Giorgio Pellegrini che nel 1969 perse il figlio in un tragico incidente stradale, quel Massimo Pellegrini, giovane promessa dell’atletica grossetana proprio nella disciplina del lancio del disco, ragazzo a cui fu intitolata la società di atletica Grosseto di allora.
Quindi non era proprio possibile dimenticarsi del discobolo. Il Presidente dell’attuale società ASD Atletica Grosseto Banca Tema Adriano Buccelli, sapendo che a Grosseto esiste un rinomato Liceo Artistico, ha chiesto se un docente di scultura potesse restaurare le dita al discobolo e la professoressa Antonella De Felice, proprio per il suo senso civico e di servizio alla città, oltre che per le sue eccellenti competenze di scultrice, ha accettato con entusiasmo e la sua bravura ha fatto il miracolo: ha ripristinato le dita mancanti, ha ripulito la scultura e ha fatto altri piccoli interventi di integrazione, restituendo a quel simbolo dei giovani sportivi grossetani la dignità che merita.
Adesso continuerà a svolgere per tanti anni ancora il suo ruolo di mentore dello sport. La società ASD Atletica Grosseto Banca Tema e tutta la componente sportiva della città vogliono dire grazie alla professoressa De Felice per il suo generoso atto di passione civile che ha restituito un pizzico di storia a tutti noi.